>>>Andrea Viliani >>>Museo Madre >>>area parcheggio - area pandeggio
Viliani: "Condivido che l'arte dovrebbe essere più implicata dalla politica e più strumentalizzata dalla politica, effettivamente, perché vorrebbe dire che la politica riconosce all'arte quel ruolo simbolico straordinario che ha sempre avuto".
Informa il dizionario: Strumentalizzare. Servirsi di una persona o di una cosa o anche di un fatto o di un evento solamente come mezzo per perseguire un proprio fine non dichiarato ed estraneo alla natura propria di ciò di cui ci si serve.
Dichiarazioni sconcertanti condite da gesti-caricatura da panda arrampicato sui nomi che contano; dichiarazioni per le quali Viliani sembra non sia tenuto a darci un chiarimento...
Il mio commento a un articolo de Il Mattino di Napoli :
>>>l'articolo non evidenzia le criticità. Non si capisce che
perdita possa essere per Napoli un direttore per il quale l'arte deve
essere "strumentalizzata" dalla politica.
Da un intervento di Viliani: "condivido che l'arte dovrebbe essere più
implicata dalla politica e più strumentalizzata dalla politica,
effettivamente, perché vorrebbe dire che la politica riconosce all'arte
quel ruolo simbolico straordinario che ha sempre avuto".
E' vero che in quell'inferno di lobbismo che sono le istituzioni
italiane d'arte non ci si stupisce più di nulla, ma suggerisco più
cautela nel magnificare meriti che andrebbero valutati con meno
faciloneria.
Già lo sappiamo: istituzioni pubbliche d'arte utilizzate per strategie
reazionarie. Incubatori delle peggiori derive arte/ideologia del
Novecento. Chi tutela, al Museo Madre, i diritti, il punto di vista, la
dignità professionale e morale di chi l'arte la fa davvero: gli artisti?
Gli artisti vengono selezionati dal Museo Madre non per la qualità
intrinseca delle opere ma per la presenza in esse di elementi passibili
di una calcolata strumentalizzazione?
Teniamo conto che Andrea Viliani ha collaborato con la Bakargiev, figura
appartenente al circolo di critici d'arte contemporanea passati per le
pagine del Sole 24 Ore, circolo assai coeso ed organizzato da fitti
rapporti, il cui scopo è cristallizzare l'arte italiana ad una eterna
ripetizione dell'Arte Povera e suoi derivati (e alle sperimentazioni
del secondo Novecento) con punte di neo-zdanovismo molto aggressivo come
la signora V. Le lodi che Viliani attribuisce alla V. e al
suo sfacciato neo-zdanovismo vanno lette come un omaggio reverenziale
diretto al gruppo di potere (economico) che ha dietro, quello che ha
cercato di attuare il disgustoso progetto di far coincidere la loro
lobby con l'arte italiana e alla sua influenza che non ci risparmia
nemmeno una scuderia di mariti e protegé men che mediocri.
Non troverete una sola riga di critica su personaggi quali il Viliani, malgrado la loro preoccupante visione neo-zdanovista del rapporto artisti/potere. Perché?