Thursday, December 4, 2014

... tranqui2 - vomitrone

...
che dicono
che non ti sei spiegato
che si sono spiegati male
che sputando sapendo di non far centro
che mi hai capito (o meglio, cercasti di capirmi grazzzzie)
che ascoltare è un fare
che se tu avessi
che se tu avessi evitato
che quando è passato l'amore...
che quando è passato l'amore (ma correva!)
che forse quella volta
che se tu, magari, quel giorno
che sì, quella volta sì, però
che gli altri non sono Daniele un po' diverso
ke gli altri sono altro
che gli altri non sono D di Daniele scritta come una P
o nascosta dentro una R
che gli altri non sono due D accavallate a B
che gli altri sono altre lettere
che gli altri sono altre lettere
che gli altri sono altre lettere
che Tutti dicono
che il Signor Tutti non l'ho ancora incontrato
che quella ha perso la testa verso i 50
che i non vedenti
che i non visti
che l'hai intravista, di spalle, mentre si allontanava
che i non
che dentro il detto c'è il taciuto
e sono le prime due matrioske
che anche l'altra ma
che 'sto fatto di pagare affitti tutta la vita
che anche la culla in affitto
che dovrei leggere quella roba lì, no?
che l'ho scritto da qualke parte
che è meglio scriverlo subito o mi dimentico
che la grandine
che 1 strofetta
che 1 fiuuuuuuuu
che traslocare a Venezia
che il Presidente dei Presidenti
che ad occhi chiusi a luce spenta
che c'è acqua alta il mare ti vuole toccare
che c'è vento il cielo ti accarezza le guance
(questo l'ha già scritto uno dei francesi)
che gnam gnam nuvole
che con la nebbia si vede assai bene
che quando io arrivai lui era già morto
che i fumetti (sempre giapponesi)
che se - ti stringessi
che non tutte le notti, sarebbe troppo
che almeno 2 volte la settimana
che, diciamo, 3 volte
che è meglio a quell'età
che sa fare bene l’amore
che sa fare bene l’amore a memoria
che la dote del vero politico
che alla fine una sorpresa
che italo-disco?
che c'è poco da ridere
che c'è tanto da ridere
che sembrerebbe quasi tutto da ridere
che c'è un quasi-quasi-sorriso per…
che quel quasi-quasi-sorriso sarebbe...
che del monumento rimane un mezzo sorriso di marmo
datato, autenticato, nella bacheca (forse un falso del secolo scorso)
che la Gioconda, smile ben dipinto
ke diceva ke non le somigliava
ke se il sonno non avesse delle ali così ingombranti
piume lunghe e puzzolenti
che Daniele bla bla e anke shhhhhhhhh!
ke il perdono, coup de théatre
che dire tu
che io + tu - l'altro
che noi 2, al di là del bene e del male
che al di là del benino e del maluccio
che paura
che poi passa
che conformisti
che quello ha voluto troppo paradiso
che il paradiso se l'è mangiato
che il paradiso ha denti di riserva
che chiudono la saracinesca
che addentare 
che l'idea arriva adesso
che l'ha interrotto
che Madame Poesia l'ha invitato a cena
che Madame Poesia gli ha rubato il cellulare
che bravi quelli a sporcare la Poesia
cha natura che sa
che
che tra muri grossi così
che tra muri di silenzio così
che estranei ma insieme
insieme, estranei
estranei ma
che lì nell'India del sud
che lì l'Irlanda
che
che dietro una porta chiusa...
che dopodomani
che le frittelline con le zucchine
che calor!
che Nikos Ikonomopoulos (bel nome)
che ci sono ballerine + ballerini sullo sfondo
che ballano
che anche la mattina presto
ci sono ballerine + ballerini sul fondoscena
che ballano
che particelle piciopiciolissime
che ballano
che vomitrone
che dentro e fuori dal letto
che dentro e fuori dai sogni
che tranqui Daniele, tranqui (1)
che tranqui (2) ti raccomando eh

Friday, November 7, 2014

IL KOSSINO - Nuovo Dizionario Di Arte Contemporanea

>>>è un post in progress. Testo e correzioni in via di stesura. 
Alcuni nomi per ora sono coperti da omissis (dall'agente segreto Schiacchia Koz) 


installazioni naif - opere realizzate da artisti che utilizzano la pratica installativa senza consapevolezza sulle questioni teoriche in essa sottintese (vedi Paola P.*** e le sue interviste da analfabeta di teoria)

arte universitaria -  aka la nuova arte accademica

Lady Lady Oscar - premi che i musei d'arte contemporanea attribuiscono a lobby di riferimento (Premio Ma**i, Premio Fu*** ecc...)

Il piramide - schemi gerarchici nelle istituzioni d'arte per fornire poltrone ai funzionari 

Fricchettoni in frac - ex contestatori, alternativi che una volta arrivati al potere si dimostrano assai più più accentratori della vecchia nomenclatura 

Sanremo giovani - i festival della performance con giovani artisti che copiano le performance Anni Settanta

Zampa&zompa - critico che allunga la zampa su una tua opera

Strambitrone - particella costitutiva di una stramberia intellettuale tanto pretenziosa quanta priva d'idee in stile Bakargiev sul genere:
 "certainly not in terms of a worldly (Donna Haraway) alliance (Susan Buck-Morss) of cosmopolitical (Isabelle Stengers) intra-acting (Karen Barad) and cobbled-together (Haraway) human and non-human agents (Bruno Latour)" 

Curator coma - curatore completamente conformato al manierismo da sistema dell'arte che cova odio feroce per ogni eccentricità creativa

Critico Buongiorno e Critica Buonasera - Critici d'arte docenti o curatori in fondazioni, musei. Distantissimi dalla comunità artistica del territorio, vivono in una bolla separata di gerarchie, mondanità. Il dialogo culturale che instaurano con gli artisti si esaurisce in 1 educato, laconico, idiota "buongiorno" e/o "buonasera" sbavato dalla bocca ingiallita di un masticatore di tabacco.

Enterte-ta-teinment - intrattenimento da museo mausoleo delle avanguardie storiche

Museo-mauso-leo - museo istituzionale che riduce la contemporaneità in una mummificazione delle avanguardie storiche trasformate in un pregiudizio culturale sulla produzione attuale.

dittatriger - direttrice della stessa istituzione d'arte contemporanea per decenni che diventa, in un luogo o città (di provincia e non), una dittatrice del gusto da contestare (da Bice C****** )

lectio magistralis perennis - monologo kritico della durata d lustri attuato kome 1 ciaspolata in solitaria sulle vette innevate (molto d moda nelle sedi museali + provinciali)

ready/alchemic/made - trasformazione in $O₤D¥ della materia tramite il ready made

anatomia ready made - esercizi di ready made (eseguiti dagli studenti dell'Accademia di Belle Arti) che sostituiscono lo studio dell'anatomia, ma molto in voga anche tra gli artisti professionisti

muttare - emettere R.Mutt artistici

ready mammade - Ready made fatti in casa

graspacio - .........

Ana-Any - Si dice di pensiero critico che confonde sistematicamente la terminologia classificatoria dell'arte - tecnica con genere artistico, pratica artistica con stile ecc...
es: "Questo saggio è un'A.A." (da Anna D*********)

grottesche - ...........

Spararle Grosse - artisti che riciclano in versione museale monumentale le avanguardie del Novecento (dall'artista G***** - omissis - che rifà in scala macro pezzettoni di Novecento)

Pollka - pratica artistica pittorica danzante di Pollock

Curator Porn (anche cur-actor) - termine coniato da Nadja Sayej sul protagonismo dei funzionari delle istituzioni d'arte finalizzato a esautorare l'artista del suo ruolo sociale

SavonWharola - predicatore laico che fa di un'arte apparentemente trasgressiva e anticonvenzionale (ma attuata dentro i musei) un dogma laico

Ready Marmelade - Lady Marmelade .....

Internazionalo - falsificazione dell'idea d'internazionalismo culturale delle istituzioni d'arte locali
che riducono la loro programmazione a quella di cinema di provincia che proiettano i blockbuster creati altrove.
Da un punto di vista produttivo e non di passiva fruizione, il vero internazionalismo è rarissimo e non ha nulla a che fare con il conformismo dei funzionari dei musei.

Italo Cisco - .........

Gagnamento - bugie sfacciate estremamente frequenti nelle conferenze sull'arte contemporanea, vere e proprie fiabe da propinare agli ingenui, ai poco informati.

marchiello - si dice di saggio teorico che critica il postmodernismo in arte e lo fa utilizzando un linguaggio completamente postmoderno nella forma (da F****** Marcello)

museisti -  piccolo esercito di professionisti  creativi (vedi "Spararle Grosse") specializzati nell'adattare alle esigenze monumentali del sistema museale odierno alcune sperimentazioni novecentesche, riproponendole in chiave midcult: chiamarli "artisti" mi sembra quantomeno azzardato, considerando inoltre che tale meccanismo finisce per riversare sul mercato opere di densità qualitativa molto diluita, in quanto pensate come set design degli spazi museali.

In-Rinascimento + de-Rinascimento:
Rinascimento inteso come condizione dell'arte in cui una variabile fondamentale è il definitivo riconoscimento sociale del ruolo dell'artista quale artifex-firma (in-Rinascimento). In tale prospettiva la diffusione globale dell'arte contemporanea nel suo modello occidentale andrebbe riletta come l'espandersi, a secoli di distanza, del Rinascimento su scala planetaria.
Segnatamente, assistiamo a cicliche spinte di de-Rinascimento in quei microclimi culturali locali dove le istituzioni d'arte operano per separare il ruolo sociale dell'artista dal territorio (curator-porn ecc...)

Alveare -  psicologia dell'alveare / arte di stato in rete / bolla separata / celle a incastro / organismo unico / ape regina / conformismo / museo senza centro /

Simulacra-azione - Atto di sosituzione dell'opera d'arte attuato dai funzionari delle istituzioni d'arte di stato con una produzione inconografica che ne rappresenta un simulacro a grado zero di artisticità. Immagini formulate intenzionalmente con dispositivi tarati sul segmento più becero del mainstream (Curator Porn, Propa-panda ecc...) ma appettibile per un certo giornalismo specializzato che richiede novelization su mondanità, retroscena, gossip, Direttori, Presidenti, vipperia, pipperia ecc...: fatti irrilevanti sul piano culturale.

Confordogmista - Il diligente conformista sistematico plagiatore delle tendenze culturali estere. Come ogni conformista integrale trova, unico modo di distinguersi, l'esserlo dogmaticamente.

Orientale-orientalista - essere ed essere visti. 

Saturday, October 18, 2014

BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.5

Bozza Statuto Fondazione Bevilacqua la Masa - 1972. Ho trovato tra vecchie carte questo libretto. Il testo è qui riprodotto cercando di mantenere visibili i segni a penna, ad esempio a pag. 14-15.
Con la pubblicazione nel blog tranqui2, termina una sorta di cover-up d'informazione su questo documento. Anche nel volume (pur prezioso ed interessante) Felicita Bevilacqua La Masa. Una donna, un'istituzione, una città edito da Marsilio, troverete ben poco sulla storia dello statuto e sulle sue successive modificazioni, il "regolamento" presente in parte nel sito del Comune ecc...

BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.34-35


BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.36-37


BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.38


BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.26-27


BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.28-29


BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.30-31


BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.32-33

BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.22-23


BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.24-25


BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.20-21


BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.12-13


BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.14-15


BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.16-17


BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.18-19


BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.8-9


BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.10-11


BEVILACQUA LA MASA - Statuto pag.6-7


Saturday, October 11, 2014

Indagine sull'AMACI: perché Ca' Pesaro nell'AMACI?


Cari lettori,
dopo l'inchiesta sul database Italian Area (e l'inquietante sua estensione, il Museo Senza Centro), Tranqui2 prende in esame un'altra realtà del contemporaneo italiano della quale si parla poco: l'AMACI, associazione dei musei d'arte contemporanea italiani.
Tranqui2 se ne occupa anche perché da non molto Ca' Pesaro, la storica istituzione che persino nel sito del Comune viene definita "Galleria Internazionale d'Arte Moderna", è entrata a far parte di quel circuito (vedi il loro sito).

Non si capisce quali siano le ragioni di far rientrare un'istituzione che si occupa di arte moderna (ma sulla pagina dell'AMACI compare addirittura la dicitura "FONDAZIONE MUSEI CIVICI VENEZIA", l'intera MUVE! ) a un circuito nazionale, quello dell'AMACI, completamente diverso per natura, mission, obiettivi. 

Infatti L'AMACI non è una semplice piattaforma di confronto o scambio informazioni, trattasi di vero e proprio organismo strutturato con tanto di presidente, vicepresidente, consiglieri, e caratterizzata in senso conservatore, come presidente troviamo Beatrice Merz, figlia di Mario e Marisa Merz, una figura il cui curriculum come curatrice e critica lo trovate qui http://fondazionemerz.org/beatrice-merz/ 

Mostre temporanee di arte contemporanea oggi si fanno ovunque, incluso lo "Spazio Dom Pérignon", lo spazio del contemporaneo ospitato da Ca' Pesaro, senza per questo far rientrare le istituzioni che le contengono o addirittura la MUVE nella categoria a cui l'arte contemporanea appartiene.
La metodologia critica richiesta dall'arte contemporanea risulta assai diversa da quella specifica di uno storico dell'arte; ma in effetti l'azzeramento di una corretta prospettiva di metodo sembra il vero obiettivo teorico dei corifei del sistema dell'arte contemporanea all'italiana.
Su questo azzeramento già lo statuto dell'AMACI risulta esemplare: la loro specificità "arte contemporanea" diviene in esso per incanto "per promuovere l'arte moderna e contemporanea". Forse vogliono far conoscere Picasso, un perfetto sconosciuto.
Chiaramente è un trucco per riuscire a influire su istituzioni che con l'arte contemporanea non han nulla a che fare.

Resta assai fondato il sospetto (vedendo anche i nomi coinvolti) che si tratti dell'ennesimo tentativo d'impoverire il territorio del Veneziano dei suoi spazi culturali vitali, essenziali allo sviluppo, per innestarli all'influenza di gruppi e organismi istituzionali radicati in associazioni che operano sull'intero territorio nazionale, in una quadro di sottrazione di autonomia, quindi di controllo dall'alto fortemente centralista. Senza dubbio una dinamica utile a certe poltrone ma dalle nefaste conseguenze per lo sviluppo economico e culturale del territorio. Venezia e il suo appeal planetario utilizzati ancora una volta come merce di baratto come se non esprimesse un tessuto culturale e produttivo da tutelare, e avvilita da chi la sfrutta per interessi particolaristici.

Dopo aver posto un cappello all'autonomia delle singole istituzioni d'arte comunali con la creazione della MUVE Fondazione Musei Civici Venezia (in cui i comitati direttivi abbondano allegramente a spese nostre) si è scelto di agganciarla ancora a un'altra struttura gerarchica, questa volta operante su tutto il Paese.
Sommando tutte le piramidi di direttori, presidenti, consigli di amministrazione e consiglieri, comitati scientifici, comitati di direzione, apparati burocratici, ne risulta un parco poltrone tale da poter essere contenuto a fatica anche dal garage di Piazzale Roma. Per attuare qualche mostra d'arte sembra sia necessario un esercito di funzionari, mentre alle categorie produttive è riservata, come sempre, la consueta ingenerosità severissima e tignosa. Chi, in tale cancan di poltrone, tutela il punto di vista e il rispetto della categoria di chi l'arte la fa davvero e la produce, gli artisti? Squallido festival del mandarinato.

Proprio la vicenda Ca' Pesaro - MUVE - AMACI dimostra bene quanto l'AMACI, prima che un'associazione delle istituzioni d'arte contemporanea, sia un gruppo d'influenza che utilizza l'arte contemporanea come passe-partout per inserirsi e avere un peso nelle realtà istituzionali più diverse che con la specificità dell'arte contemporanea non hanno nulla a che fare.

Mentre il sistema del contemporaneo italiano si è nel tempo cristallizzato in formule pubbliche e private gerarchiche, verticistiche, piramidali, e in organismi egualmente strutturati, non ne è seguita un'analisi sulle implicazioni teoriche che tale configurazione comporta, sull'idea di arte contenuta nei loro statuti. 
L'informazione sull'arte è tanta ma poca o nulla la controinformazione e le riviste, invece di osservare e decodificare la fenomenologia che il presente ci offre, sono tutte schierate in difesa della nomenclatura, concentrate esclusivamente sulla lettura dell'opera, incapaci di proporla contestualizzandola in un quadro più ampio.
Per ricorrere a una metafora calcistica: tutti tifano per una squadra, nessuno si preoccupa delle regole del gioco.

Sunday, July 27, 2014

Carolyn Christov-Bakargiev's delirium-curator-delirium in Mousse Magazine


The face of Professor-r Ermenegildo Zegna after reading "Worldly Worlding" by C.C.Bakargiev

 "Worldly worlding: the imaginal fields of science/art and making patterns together" by CCB appears to be the result of a delirium-curator-delirium. 
Carolyn, why do you feel an urge to write so much pretentious baloneys in Mousse-Magazine? We kindly ask you to prepare an article with minimum 3 pages where you don't b******* us.
To arrange a bunch of fancy words together doesn't make you an intellectual. This delirium of woozy language doesn't make you an art critic:

"TO ME, THIS DOES NOT MAKE MUCH SENSE ANYMORE, CERTAINLY NOT IN TERMS OF A WORLDLY (DONNA HARAWAY) ALLIANCE (SUSAN BUCK-MORSS) OF COSMOPOLITICAL (ISABELLE STENGERS) INTRA-ACTING (KAREN BARAD) AND COBBLED-TOGETHER (HARAWAY) HUMAN AND NON-HUMAN AGENTS (BRUNO LATOUR)"
 

Thursday, April 24, 2014

Lives of the most excellent designers >>> Vasari


>>> Lives of the most excellent designers >>> by Vasari

Thursday, April 10, 2014

Limiti & errori de "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica" di Walter Benjamin

Attenzione: post in progress, testo in via di stesura.

>>>I lettori che seguono il blog possono facilmente intuire quali siano le mie obiezioni alle tesi di Benjamin esposte nel suo celebre saggio. Egli inciampa in errori assai comuni in quei teorici privi di una conoscenza diretta delle tecniche artistiche.

>>>Mi limito a poche osservazioni. L'opera è sempre stata riproducibile e riprodotta tecnicamente anche su larghissima scala. Le prove più persuasive di tale evidenza le troviamo già nell'arte antica, dalla ritrattistica statuaria fino alle repliche romane di modelli ellenistici. Non va dimenticato che pittura e scultura vanno di per sé intese quali tecniche, non generi artistici; il percorso che dalla tecnica conduce al genere (e oltre) è un tracciato lungo, articolato. Quindi la "copia" di una scultura ne rappresenta la "riproduzione tecnica" più che una "copia artistica". 
La copia artistica differisce dal modello originale, ne crea un d'apres interpretativo.

D'altro canto, la riproducibilità tecnica precede quella meccanica e tecnologica; il dato manuale - o di relazione tra corpo e strumenti/medium - che corrisponde all'intenzionalità di chi sceglie un soggetto da dipingere, fotografare o riprodurre permane (frazionata in impercettibili, minimi passaggi) financo nelle tecnologie contemporanee più sofisticate, nel clic di un computer o di una macchina fotografica.

Analoghe considerazioni si prospettano allorché prendiamo in esame il concetto di aura. 
Errato addebitarla alla fruizione devozionale/cultuale che essa avrebbe avuto in origine - l'opera d'arte sacra rimane tra le più riprodotte su larga scala. L'opera sacra infatti, tranne quei casi riconducibili a eventi ritenuti miracolosi o alla devozione popolare, presenta aura (come nelle icone) in quanto fedele e metodica "riproduzione" di una matrice, oppure essendo fruita e utilizzata quale inerte supporto materiale di una dimensione trascendente. 

Viene così a delinearsi una conclusione opposta a quella di Benjamin: l'aura laica stigma di originalità ideativa trova, attraverso numerosi passaggi, una sua definitiva precisazione nel Rinascimento parallelamente all'emergere del ruolo sociale dell'artista divo pop, artifex "firma", mente ideativa, depositario della paternità creativa del proprio "stile", quello leonardesco, michelangiolesco, giorgionesco, ecc.... 
Il riconoscimento sociale dell'invenzione in quanto evento laico/numinoso della scoperta accompagna la consapevolezza che la corretta lettura formale di tale "evento ideativo" non verbale può avvenire in presenza del suo supporto materiale originario, fattore non eludibile come elemento integrante di un processo percettivo prima, interpretativo e conoscitivo poi, correlato appunto a una fruizione di linguaggi non verbali. 
L'aura deriva dalla corretta lettura dell'opera nelle sue evidenze formali all'interno del sistema binario dettaglio + insieme. Quando il sistema binario interno viene interrotto (come in talune pratiche installative) il linguaggio verbale torna a essere egemonico rispetto a quello visivo supplendo la funzione "dettaglio" o quella "insieme"...


"L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità meccanica/tecnologica" ("The Work of Art in the Age of Mechanical Reproduction (or Reproducibility)" suggeriscono le traduzioni) potrebbe essere una correzione utile al titolo che tuttavia anche in questa formula presenta delle (...)

Thursday, April 3, 2014

Lost Treasures Of Italo Disco – Vol.2!!!!!!!!!!!


Lost Treasures Of Italo Disco – Vol.2!!!!!!!!!!!

Flemming Dalum - Filippo Bachini - Mothball Record


https://www.youtube.com/watch?v=QYa_0AvuN2I

Friday, February 14, 2014

Pietro Longhi: la pittura nella pittura






>>>un tema sottovalutato per comprendere l'opera di Pietro Longhi risiede nella miniaturizzazione della realtà percettiva.
Nelle tele dell'artista il lume dello spazio pittorico si accende intorno alla mimica delle figure centrali addensandosi laddove i contrasti chiaroscurali, ordinati per strutture semplificate, minimali, spesso geometrizzate, vengono utilizzati per accentuare la suddivisione in piani.
Le sue scene di vita comune prevedono, incastonati sulla tappezzeria di un interno o immersi nella penombra dello sfondo, densi tasselli che raffigurano cartigli, cartelli, fedeli riproduzioni di opere pittoriche a lui contemporanee o talora stampe di ritratti di famiglia come nel quadro Le sorelle Sagredo.  A confermare una parentela stilistica con Chardin è il gesto pittorico - il ductus - in cui la densità della materia coincide con il dettaglio formale assumendo così un valore più espressivo che descrittivo: questa senz'altro la ragione di una produzione che, benché annoveri alcuni grandi formati, predilige le ridotte dimensioni. Il gesto pittorico scrive e struttura più che descrivere...
(post in via di stesura...)