Leggilo qui:
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I post piu letti di TRANQUI2?
Comprensibilmente, spicca l'intervento sulla bocciatura di Angela Vettese a professore ordinario. L'opinione pubblica ha cercato in TRANQUI2 qualche briciola di controinformazione sul caso. 1811 views.
Una buona occasione per mettere in discussione le lacune di un modello teorico che ha pesato per decenni sull'arte italiana. L'effetto pratico sarà nullo (considerando i meccanismi di potere implacabili che ci hanno costruito sopra), ma che importa?
Molto interesse anche per una concorrente della trasmissione AMICI/AMICHE con il brano "Voglio andare a vivere in campagna": Carolyn Christov-Bakargiev. Ooooooops! None. Errore. Mi skuso. CBB è quella famosa per il throning in Germania e a Rivoli. Quella che pensa con la raffinatezza teorica della Scuola del Trinciapollo: ART vs NOT-ART e in mezzo niente. Contenti loro... 616 letture.
https://m.youtube.com/watch?v=67_mQ2coewU
>>>vi consiglio di rintracciare la prima parte dell'intervento di Cacciari (c'è il video - CACCIARI - LA FINE DELL'ARTE) in cui emerge la sua preoccupazione di stabilire dei primati, secondo schemi di pensiero (maschile) oppositivi, uno/molti, gerarchici piramidali, verticali. Non vi è alcuna necessità di definire primati, nemmeno tra linguaggi verbali e non verbali, in quanto corrispondono a funzioni assolutamente differenti. Pericoloso affrontare questioni teoriche fondamentali utilizzando terminologie, categorie approssimative e riferimenti incorretti. Risulta incorretto ridurre l'arte sacra alla categoria del cultuale, in quanto essa deve essere articolata nelle sue molteplici funzioni, tra cui la narrazione della storia sacra, l'arte teologica, l'arte mistica (dalla spiccata matrice visionaria) e l'arte cultuale (l'immagine che fa da supporto alla preghiera e al rito). Inoltre, il suo intervento denota lacunosa conoscenza della storia dell'arte: l'arte-pensiero ha trovato la sua definizione nel Rinascimento nella triangolazione ARTISTA - UMANISTA - COMMITTENTE, speculare a quella sequenza - ARTISTA - CRITICO D'ARTE - ISTITUZIONE MUSEO restituita nell'attalità dal circuito del contemporaneo. L'opera d'arte estrinsecazione di pensiero ideativo trova, attraverso numerosi passaggi, una sua definitiva precisazione nel Rinascimento parallelamente all'emergere del ruolo sociale dell'artista divo "pop", artifex "firma", mente depositaria della paternità creativa del proprio "stile", quello leonardesco, michelangiolesco, giorgionesco, ecc...
Quindi: riconoscimento sociale dell'invenzione di uno stile (e di una poetica), da sommare alla mediazione dell'umanista. E se le correnti sperimentali dall'arte moderna in poi hanno sviluppato massimamente il segmento UMANISTA (il pensiero), lo hanno potuto grazie a una parallela ed eguale enfatizzazione del segmento ARTISTA (il pensiero formale, lo stile).
Senza il sigillo dell'artifex connesso storicamente con il riconoscimento sociale dell'artista "firma" cognomen + nomen, nome d'arte, Duchamp non avrebbe vegato la sigla R.Mutt sull'oggetto, né Manzoni segnato a colpi di pennarello le modelle, né l'Arte Povera strutturato una poetica in sottrazione fino allo stato di natura sommandovi tuttavia il marchio dell'artifex. Seguendo tale prospettiva, si potrebbe ipotizzare che la diffusione globale dell'arte-UMANISTA-pensiero + ARTISTA-artifex, quella "arte contemporanea" quale etichetta-contenitore utilizzata da Cacciari, per intenderci, andrebbe riletta come l'espandersi, a secoli di distanza, del Rinascimento su scala planetaria.
Lo stesso ready-made nelle sue infinite variazioni potrebbe essere considerato il portato delle funzioni "artifex-firma" attivate nel Rinascimento. Il Rinascimento si è sviluppato su più linee e filoni, radicalizzandosi.
Segnatamente, assistiamo a cicliche spinte di de-Rinascimento, e proprio in quei microclimi culturali locali dove il sistema dell'arte (o ciò che ne resta) opera per separare il ruolo sociale dell'artista dal territorio, il cur-actor ecc... Da qui la mia teoria dell'in-Rinascimento e del de-Rinascimento... Sì, il Rinascimento non si è mai concluso...
>>>Cacciari non è consapevole appieno del suo voler decodificare con il linguaggio verbale una distinta categoria di linguaggio intresicamente non-verbale. Prima di essere interpretata con i dispositivi del linguaggio verbale, l'arte visiva va tradotta: ecco la funzione del critico d'arte, che dovrebbe rendersi "traduttore" di un'alterità...
>>>La "piacevolezza" dell'opera non è un argomento critico. L'arte visiva utilizza dei veicoli e degli strumenti che vanno tradotti, così come avviene nel cinema, che utilizza attrici fotogeniche e attraenti o set ricostruiti che sono un veicolo, ma che non ci dicono nulla di definitivo sull'intenzione dell'autore (in quel caso, non è la piacevolezza di attori e attrici il fine dell'autorialità del regista). Il pensiero si manifesta anche laddove non viene esplicitato in modo dimostrativo e verbalizzato. "Pensiero" e "verbalizzazione" sono termini da non sovrapporre; Cacciari sovrappone e oppone, manifesta stereotipie di pensiero oppositive che prevedono un primato opposto a un non-primato, un presente opposto a un passato, un presente di pensiero opposto a un passato di "piacevolezza", omettendo le linee di continuità, le assonanze, la corretta contestualizzazione... quindi determina il rovesciamento della prospettiva storica in una sequenza antistorica fondata su una sorta di illusione ottica di chi osserva il passato con gli occhiali del presente, secondo cui il passato viene visto come un presente incompleto, non come la sua necessaria premessa...
>>>Il Rinascimento e l’artista-intellettuale (Alberti ecc…), l’artista divo-pop (che si rapporta alla pari con papi e monarchi), l’opera concettualizzata dall’umanista (congiuntamente all’artista-umanista), hanno contribuito a fondare le premesse cognitive che ci consentono di considerare opere contemporanee apparentemente immateriali come fenomeni artistici oggetto di attenzione.
>>>In-Rinascimento inteso come condizione dell'arte in cui una variabile fondamentale è il definitivo riconoscimento sociale del ruolo dell'artista quale "artifex-firma".
>>>Il pensiero oppositivo non può che produrre come esito ultimo le derive di una prospettiva antistorica...
>>> primato, primato, primato, primato. Primato del linguaggio verbale per eclissare l'autonomia dell'arte e della verità artistica...
È un post in progress. Testo e correzioni in via di stesura...
>>>L'ASSASSINIO SUL MUSEUM EXPRESS
>>>sul perché le lobby del contemporaneo stanno distruggendo l'arte italiana... Vi faccio un esempio...
Post in progress: testo e correzioni in via di stesura
Nel 2011 fui invitato ad esporre al Padiglione Veneto della 54ª Biennale di Venezia e, in quell'occasione, partecipai al vernissage della mostra a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta. Durante l'evento, uno dei curatori della commissione selezionatrice mi cercò trafelato: "Sgarbi ti vuole parlare".
Trovai Vittorio Sgarbi pensieroso dinnanzi alla mia opera. Mi rivolse alcune domande, chiedendomi il perché di determinate scelte compositive.
L'opera consisteva in un’installazione in divenire che, partendo da un dipinto applicato alla parete con del nastro adesivo da imballaggio (ben prima delle banane-luxury), sviluppava una narrazione progressiva destinata a evolversi fino alla fine della mostra.
Essa, chiarii, prevedeva un doppio. La finitezza meditata e stratificata del quadro, realizzato con la tecnica manuale della pittura dai lunghi tempi esecutivi, contrastava con un gesto fulmineo, simile a quello di chi sigilla pacchi in un magazzino di spedizioni.
Inoltre, il nastro adesivo eliminava la fissità di cornici, chiodi e attaccaglie, collocando l'opera in una rete mobile, suscettibile di successive integrazioni e sviluppi.
L’installazione enfatizzava la dimensione dei termini temporali dell’esposizione, conferendo agli ultimi giorni prima del finissage un valore inedito: il personaggio d'invenzione raffigurato (non dunque un ritratto figurativo) se ne sarebbe andato a fine mostra, voltando le spalle allo spettatore.
Ecco come, in un post del mio blog, illustravo il progetto:
"Chi visiterà, in questi ultimi giorni d’apertura, il Padiglione Italia - sezione Veneto (Villa Contarini - Piazzola sul Brenta), troverà la mia opera (in divenire) modificata.
Il quadro applicato a parete tramite nastro adesivo è sì figurativo, ma rappresenta un personaggio d’invenzione, una delle presenze che popolano il mio immaginario: un ragazzino dsllo sguardo stranito con uno smile sulla maglietta rossa.
A fine mostra ho aggiunto all’installazione 1 disegno che lo raffigura allontanarsi di spalle, andandosene solitario per le calli di Venezia".
Da qui l'assai sgarbiana definizione di "pittura dei cerotti" per l'opera, che mi fu riferita...
Inutile negarlo: l’approccio di Sgarbi, attento e curioso, al di là del contesto, mi sorprese. Negli anni, ho potuto constatare come molti critici e curatori (e ne ho incontrati parecchi) raramente s'interessano davvero alle motivazioni o alle premesse teoriche di un lavoro. Come se le conoscessero già o le dessero per scontate, o peggio ancora, come se bastasse la prima impressione per decretare un giudizio. Salvo poi dimostrare, spesso, di non averne colto le premesse teoriche, oltre che il senso...
Chi opera oggi nel circuito dell’arte contemporanea sembra ossessionato dall’autorevolezza: teme in modo eccessivo la critica dei sui pari, specialmente quando le proprie scelte si discostano da modelli teorici consolidati o appaiono azzardate. Eppure, il nuovo si costruisce anche attraverso il tentativo, l’errore, la deviazione.
No, per capire un'opera non basta un'occhiata...
>>>è un testo e correzioni in via di stesura.
Punti da sviluppare:
- l'artista come teorico?
- il fare creativo (la palestra) e la sfida teorica (la scacchiera)
- quando la critica gioca in palestra
- la scacchiera sul tavolo
- toccare / pensare
- Quando Sgarbi ti domanda perché (l'unico a farlo)
>>>è un post-in-progress >>>testo e correzioni in via di stesura.
>>> 2 saludos ai lettori di TRANQUI2
Da qualche giorno ho attivato il mio account INSTAGRAM che era dormiente. Russava. Penso che lo utilizzerò + o - come il blog...
>>>il Partito dei Pittori. Quando ci votano: quando acquistano una nostro dipinto. Quando vinciamo le elezioni: quando ci premiano con una mostra personale.
>>>il Partito dei Pittori. Quando ci votano: quando non acquistano una nostro dipinto. Quando vinciamo le elezioni: quando rimaniamo soli, in miseria e maledetti.
Qual'è l'autentico Partito dei Pittori?
"Hand scale" in architecture.
https://archinect.com/forum/thread/100885/all/50
An architecture to be touched, to be felt as an individual tactile experience, exists! The perception of space "on a hand scale" is different from the perception given by the sense of sight: leaning on a wall, on a handrail, ringing doorbells, opening and closing doors and windows, painting a wall, driving in nails, etc....
A central element of Stencil Art is precisely its having chosen architecture and urban space as its basic support, while nevertheless maintaining a dimension proportional to the "hand dimension". In Fabula Architecture Stencil Art and Sticker Art expand, contaminating the design of architectural form, coagulating in crucial points that represent moments of density of the "hand scale".
The dimension of an active "manual making" that goes far beyond passive "visual enjoyment".
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>>>an additional possibility-developement of the Fabula method can be realized by dividing in two different areas the portion of external wall of the building.
1- the wall closer to the street level featured by stencil-art, perceivable by everyone by touch (so enjoyed by mean of the “hand scale”)
2- the portion of wall higher than the first one enjoyed from the street just visually (area distant from the street level: “eye scale”)
The stencil-art subset could stretch from the street level upward through "rails" that act like an "elevator", projection lines in height of a formal module. The rails, leading the subsets upward, meet other elements (windows, etc.) and interact with them...⁷
https://m.youtube.com/watch?v=yNv9FIU6un4
>>>OBSESSION FOR... Alexander Robotnik
>>>OBSESSION FOR THE DISCO FREAKS >>>OBSESSION FOR THE FREAKS
A Firenze, sabato 17 dicembre, presso l’Altana di Palazzo Strozzi a Firenze, si è svolto il tavolo di studio dedicato al curatore e critico d’arte Pier Luigi Tazzi (a un anno dalla sua morte). Sono intervenuti più di 40 operatori e personalità del circuito dell'arte contemporanea (internazionale, pare).
>>>dietro l'ennesima celebrazione di una figura del secondo Novecento si cela (variazione sul tema) un condensato delle attitudini cerimoniali della nomenclatura del settore, orfana di una stagione finita, chiusa, terminata, ma tenuta in vita da un accanimento critico-terapeutico che sembra andare a braccetto con i reparti di rianimazione, le terapie intensive e - ja! - le agenzie di pompe funebri. In questo genere di eventi divenuti assai frequenti, la più retriva nostalgia rétro viene ammantata di riferimenti con il presente, contribuendo a condannare all'ergastolo di un secondo Novecento senza fine qualsivoglia formulazione teorica davvero innovativa...
>>>i trucchi del coccodrillone. Sembrerebbe quasi impossibile sottoporre questa "compagine" di 40 nomi altisonanti a una critica. Osserviamola meglio. Partendo dal percorso di Tazzi, si parla di tutto: decolonizzazione dei musei, futuro della critica, crisi del curatore, dialogo con modelli culturali eterogenei, interdisciplinarità ecc... Cosa c'è d'inquietante in tutto ciò? Il dato che, con tale preambolo, ogni questione del presente viene implicitamente riagganciata a quelle premesse teoriche, le stesse di cui i divulgatori del secondo Novecento hanno fatto il loro mestiere; in sostanza, la manipolazione dei fatti e gli argomenti trattati avviene PRIMA, cioè nella selezione delle personalità invitate, scelte una a una con attenzione per omogeneità e habitus di pensiero (soprattutto quelle con cui Tazzi ha collaborato): l'apologia del pensiero unico. Chiariamolo: il convegno internazionale non è altro che una "conta" tra figure che, pur con diverse provenienze, ragionano allo stesso modo.
>>>la loro finalità: parlare del presente senza parlarne davvero. Omettere nuove formulazioni teoriche non in linea con il mestiere dei divulgatori di un passato che pare garantirgli una facile rendita di posizione...
>>>attenzione-attenzione, perché viene già annunciata una giornata di studio annuale, con chissà quanti altri spin off eventuali di personaggi comprimari... Il coccodrillone tornerà ancora...
>>>accompagnamento musicale >>>marcia funebre siciliana https://m.youtube.com/watch?v=yDkiNsSCtak
Il coccodrillone è ancora tra noi! Ringrazia Ute Meta Bauer, Viktor Misiano, Hans Ulrich Obrist, Marco Senaldi, Giorgio Verzotti, Remo Salvadori, Marco Bagnoli, Marina Abramovic, Denys Zacharopoulos, David Elliott, Cai Guo-Qiang, Rirkrit Tiravanija, Mami Kataoka, Fabio Cavallucci... il comitato promotore, Marco Bagnoli (Atelier Marco Bagnoli, Montelupo Fiorentino), Huiming Hu (Institution Lab A.P.S., Milano-Carrara), Stefano Collicelli Cagol (Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato), Vittoria Ciolini (Dryphoto, Prato), Arturo Galansino (Palazzo Strozzi, Firenze), Elena Pianea (Regione Toscana), Carlo Sisi (Accademia di Belle Arti di Firenze), Paolo Parisi (Base / Progetti per l’arte, Firenze), Gianni Zhang (Zhong Art International), Luciano Massari (Accademia di Belle Arti di Carrara)...
IL MARCHIO DI KRIMINAL: scena dello sfregio del dipinto a 15:05.
https://m.youtube.com/watch?v=ykvSg060Jpc
Come fu vandalizzato il ritratto di Dorian Grey? Tre tagli su tela.
Chi è stato accoltellato da Lucio Fontana? Dorian Gray.
Pugnalata di striscio da Dorian Gray? L'Anima del dipinto.
Fontana Gray. Gemelli coltelli.
Lo studio di Lucio? Sala opera-toria.
L'ultimo dipinto di Fontana? Gray.
Nella camera: un ritratto di vecchio dalla tela sventrata. In salotto: un giovanotto beato beveva il tè. Caso archiviato come "Concetto spaziale".
Il delitto della camera chiusa? Tre tagli su tela.
Il delitto dell'atelier chiuso: tre tagli su tela.
I TAGLI: opera-azione a quadro aperto.
Titoli di Lucio Fontana: I Tagli, I Quanta, Le Nature, I Metalli, La Fine Di Dio, La Fine di Dorian.
Perché Lucio non è morto come Dorian? Si è fatto anestetizzare.
Dorian Fontana, Lucio Gray.
Gray Fontana, Dorian Lucio.
Xké Lucio ha accoltellato la pittura? Per estarne il cuore.
Lucio Fontana? Giulia Lama.
La morte dell'arte? L'ha accoltellata Dorian.
Le fontane dell'arte? Lavinia e Lucio.
Lavinia & Lucio. Sorelle Fontana.
Tagli: perforazione dell'intelaiatura toracica.
La tela accoltellata? Sacrifici artistici.
Dorian Gray, concetto spaziale.
Lucio Fontana Gray.
Dorian Gray Fontana.
Perché Lucio taglia la pelle dell'arte? L'ha opera-ta.
Lucio ha accoltellato la pittura? Le Lucrezie prima di lui.
Lucio Lucrezia. Lucrezia Lucio.
La tela è la pelle dell'arte.
Vuoi vedere il dipinto La pelle dell'arte? Cuci insieme tutti i quadri del mondo.
Fontana, chirurgo plastico.
In che punto taglia la tela Lucio? Sulla giugulare.
Lucrezia: autori-taglio su tela
Daniele Scarpa Kos, Duel, 1986, lo sfregio del televisore.


Come ha accoltellato Dorian il suo ritratto? Tre tagli su tela.
Chi fu pugnalata da Dorian Gray? L'Anima del dipinto.
Fontana Gray. Gemelli coltelli.
Lo studio di Lucio? Sala opera-toria.
L'ultimo dipinto di Fontana? Gray.
Cosa trovarono nella casa? Nella camera c'era un ritratto di vecchio dalla tela strappata. In salotto, un giovanotto sorridente beveva il tè.
Il delitto della camera chiusa? Tre tagli su tela.
I TAGLI: opera-azione a quadro aperto.
Titoli di Lucio Fontana: I Tagli, I Quanta, Le Nature, I Metalli, La Fine Di Dio, La Fine di Dorian.
Perché Lucio non è morto come Dorian? Si è fatto anestetizzare.
Dorian Fontana, Lucio Gray.
Gray Fontana, Dorian Lucio.
Xké Lucio ha accoltellato la pittura? Per estarne il cuore.
Lucio Fontana? Giulia Lama
La morte dell'arte? L'ha accoltellata Dorian.
Le fontane dell'arte? Lavinia e Lucio.
Lavinia & Lucio. Sorelle Fontana.
Tagli: perforazione dell'intelaiatura toracica.
La tela accoltellata? Sacrifici artistici.
Lucrezia: autori-taglio su tela
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E' ineducato chiedere l'età di una Poesia.
Lo scudo di Achille? Scolpiscitelo nella testa.
La colazione di Pietroiusti? Alla Banca di Roma.
Pietroiusti? Si è mangiato tutti i risparmi.
Gemelli: Titolo e Senza Titolo.
Titoli di testa. Titoli di coda. I senza titolo di testa. I senza titolo di coda.
Tranqui2 va in pausa cena... prima di riprendere in mano pennelli e colori. Tra un boccone e l'altro c'è tempo per ritornare alle pagine della mia adorata Virginia, magari riletta sotto la lampada a luce... Irigaray.
>>> Vorrei pubblicamente scusarmi con tutto tutto tutto il team (loro lo chiamano così) di VIAFARINI.
Ho sbrodolato una caricatura (della Patrizia Brusarosco) inserendola in un vecchio post datato 2011 del blog. E' un dipinto (e già questo potrebbe essere un mezzo problema) con dei coloracci lontanissimi da quei toni di grigio-bigio, di bigio in campo grigio, di grigio con sfumature bigie, di grigio-fino-in-fondo-all'anima, che si vedono così tanto dalle loro parti.
Mi rendo conto che è l'opposto della divisa che una funzionaria impiegata seria, rispettabile del contemporaneo dovrebbe avere!!!! MI SCUSOOOOOOO!!!!
Patrizia Brusarosco, direttore
Angela Vettese, presidente onoraria dal 1995
Giulio Verago, organizzazione e curatela
Mihovil Markulin, tutoring
Francesca De Zotti, comunicazione e organizzazione
Tommaso Pagani, organizzazione dell'Archivio
Mi scuso con le Collaborazioni e coprogettazioni:
Regione Lombardia (dal 1994)
Comune di Milano (dal 1995)
Provincia di Milano (dal 1997 al 2015)
Fondazione Cariplo (dal 1997)
Fondazione Banca del Monte di Lombardia (dal 2008)
Comune di Milano - Fabbrica del Vapore (dal 2008)
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali DG Arte Architettura Contemporanee e Periferie Urbane (dal 2008)
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali DG Educazione e Ricerca (dal 2016)
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali Archivi Storici - Soprintendenza archivistica della Lombardia (dal 2016)
Mi scuso con le Collaborazioni con istituti di formazione del territorio:
Accademia di Belle Arti di Brera, NABA Nuova Accademia di Belle Arti di
Milano, Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, Università IUAV
Venezia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università Bocconi,
Politecnico di Milano, ANISA Associazione Nazionale Insegnanti di Storia
dell'Arte, licei milanesi: Boccioni, Caravaggio, Brera, Volta, Fermi,
Manzoni, San Carlo.
Mi scuso con le Collaborazioni con istituti di formazione e residenze internazionali:
Rijksakademie van beeldende kunsten, Amsterdam (dal 2006)
Futura Projects, Praga (dal 2009)
Residency Unlimited, New York City (dal 2014)
Le Centquatre, Parigi (2014)
PROGR, Berna (dal 2015)
Akademie Schloss Solitude, Stoccarda (dal 2016)
Cola Production - La Friche la Belle de Mai, Marsiglia (2016)
Kooshk Residency, Teheran (dal 2016)
Kunststiftung Baden-Wurttember, Stoccarda (dal 2018)
Kin ArtStudio (dal 2018)
Mi scuso con gli enti pubblici:
Comune di Milano Settore Cultura, Settore Tempo Libero, Settore Famiglia
Scuola e Politiche Sociali; Provincia di Milano; Regione Lombardia;
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali; Ministero degli Affari
Esteri.
Mi scuso con le istituzioni e organizzazioni artistiche:
ACACIA Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana, Milano; Accademia
di Belle Arti di Brera, Milano; Accademia Carrara, Bergamo; Ambasciata
del Canada, Roma; Ambasciata di Israele, Roma; Ambasciata del Regno dei
Paesi Bassi, Roma; American Center Foundation, New York; Anisa -
Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell'Arte - sezione
provinciale di Milano; Architectural Foundation, San Diego (CA), ASU
Arizona State University; Art Metropole, Toronto; Art Omi, New York;
Artegiovane, Milano e Torino; Arts International, New York; artway of
thinking, Venezia; Associazione Futuro, Roma; Attese Biennale di
Ceramica nell'Arte Contemporanea, Milano; Australia Council for the
Arts; Beirut, El Cairo; C.A.F. Onlus - Centro di Aiuto al bambino
maltrattato e alla Famiglia in crisi; Camera di Commercio di Milano;
Camera di Commercio di Torino; Castello di Rivoli – Museo d’Arte
Contemporanea, Rivoli; Centrale Fies, Dro (TN); Centro Provinciale di
Formazione Professionale Franco Varaldo, Savona; Consolato dei Paesi
Bassi; Chicago Artists International, Chicago; Compagnia Teatrale Senza
Parole, Milano; Consorzio Swiss Cheese Marketing Italia e di Svizzera
Turismo; Fiorucci Art Trust, Londra; Dena Foundation, Paris; Fondation
Nestlé pour l'Art, Genève; Fondazione Antonio Ratti, Como; Fondazione
Bevilacqua la Masa, Venezia; Fondazione Cariplo, Milano; Fondazione
Querini Stampalia, Venezia; Fondazione Spinola Banna per l'Arte, Torino;
Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento; Gasconade, Milano; The
George Washington University, Washington D.C.; Gobierno de la Rioja,
Spagna; Hangar Bicocca, Milano; HIAP Helsinki International
Artist-in-residence Programme, Helsinki; Hochschule für Bildende Künste,
Braunschweig; I AM: Internationa Foundation; Ijskelders Vub &
Nadine, Bruxelles; Institut für Auswärtige Angelegenheiten, Wien; ISCP
International Studio & Curatorial Program, New York; Istituto
Europeo di Design IED, Milano; Künstlerhaus Bethanien, Berlin;
Kunstverein Milano; Liceo Artistico Preziosissimo Sangue, Monza; Liceo
Artistico Umberto Boccioni, Milano; Liceo Artistico Caravaggio, Milano;
Liceo Artistico di Brera, Milano; MAC Museo d'Arte Contemporanea di
Lissone; MAMbo Museo d’Arte Moderna, Bologna; Manifesta International
Foundation; Matadero, Madrid; Mondriaan Foundation, Amsterdam;
Montevideo TBA - The Netherlands Media Art Institute, Amsterdam; Museo
Alessi; Museo Storico della Tecnologia SACMI; NABA Nuova Accademia di
Belle Arti, Milano; Neue Galerie, Graz; Politecnico di Milano;
Rijksakademie, Amsterdam; SOS Bambini; that's contemporary,
Milano; Townhouse, El Cairo; Dipartimento Arti Visive dell'Università
della California; Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano; Victor
Pinchuk Foundation, Kiev; Wacoal Art Center Spiral Garden, Tokyo; WIELS,
Bruxelles; X-initiative, New York; zerometriquadri, Milano; Zerynthia,
Roma.
Mi scuso con gli istituti di cultura stranieri:
The British Council; CC) Centro Culturale Svizzero di Milano;
Goethe-Institut Mailand; ICO Incontri Culturali Olandesi, Milano; IFA
Institut für Auslandsbeziehungen, Stuttgart; Istituto Austriaco di
Cultura di Milano; Flemish Community, Bruxelles; Istituto Italiano di
Cultura, Madrid; Istituto Svizzero di Roma; Ministerio de Educación,
Cultura y Deporte, Gobierno de España; Ontario Ministry of Culture; Pro
Helvetia
P.S. Quando mi passate la ricetta per le mummie impanate?
Nicolas Ballario, caricatura by DSK
Urka Ballario! Lei è il portavoce dell'arte italiana?
Ci bevo il caffè insieme ogni mattina
***
Giorrrgio: Ballario che fa il portavoce dell'Arte Italiana mi fa un po' come...
Xoxo: ... come quelli che vedono gli UFO nei quadri del Cinquecento
Xoxo: Sono gemelli nati in sala parto degli Uffizi?
***
Giorrrgio: Ma anche la Polveroni lo fa.
Xoxo: Era un parto plurigemellare?
È necessario impedire che si usino le istituzioni d'arte per attacchi personali agli artisti, per creare dinamiche di boicottaggio professionale, propagandare liste elettorali e la strumentalizzazione politica dell'arte, pubblicizzare premi e riconoscimenti dati a chi la dirige con i conseguenti baratti "noi ti premiamo - tu pubblicizzi noi che ti premiamo tramite il museo"; è necessario impedire il costituirsi di gruppi d'influenza che abbiano lo scopo di "promuovere" liste precostituite di nomi, organizzazioni trasversali che ne condizionino la programmazione in direzione lobbistica.
Un'istituzione pubblica deve dare al pubblico un'informazione corretta e ad ampio spettro sulla produzione artistica contemporanea, restituendo agli artisti quel ruolo sociale che gli appartiene, anche decisionale; inoltre, va ripristinato un ancoraggio forte con la realtà del territorio e la comunità degli artisti, al fine di evitare quegli eccessi di sterili protagonismi che spingono per canalizzare le risorse unicamente a volano della carriera internazionale delle gerarchie di potere. Si potrebbero ipotizzare formule nuove come una co-conduzione artista-critico, con un artista a incarico temporaneo in rotazione a una rosa di nomi, figure con approcci teorici differenti, favorendo una dialettica interna e spezzando le derive di pensiero unico che verifichiamo così di frequente. Penso debba cambiare anche l'informazione su di esse, mettendo la parola fine a quegli articoli dove un "museo" sia la casa ben arredata di un vip dalla faccia sorridente: si devono vedere opere e artisti. Verifichiamo troppa retorica e troppa attenzione anche al contenitore, alla scatola, al progetto dell'architetto X o Y...
Se è giusto che i curatori, i direttori scelgano le opere che ritiengono maggiormente significative, deve tuttavia essergli impedito di bollare la produzione contemporanea e le poetiche lontane dai loro parametri di gusto quale "non arte", diffondendo pregiudizio, disprezzo verso gli artisti...
>>> testo e correzioni in via di stesura, in aggiornamento
>>>post-in-progress testo e correzioni in via di stesura
Punti da sviluppare:
- la notizia guscio - intelaiatura
- masscult + élite
- articolo di L.B.
- sotto-divulgazione
- articolo di A.D. E la regina dell'arte la lasciamo in Germania
- gli addetti ai lavori
- Estrema élite. Mainsteam estremo. Un confine sottile. Grandi distanze, confini sottili
- il contropubblico
E, aggiungerei, per favorire alcuni curatori che non rischiano nei loro progetti alcuna ipotesi innovativa che esuli da una giostra di mostre personali. L'intervento riflette la medesima tesi del mio precedente intervento sulla vicenda: "si vuole disinnescare quel filtro che preserva la ricerca e lo studio dalle spinte di un'attualità contaminata da manipolazioni selvagge, inquinando anche la sfera accademica con il veleno delle volgari approssimazioni sia teoriche che terminologiche, le strategie studiate a tavolino dalle lobby". Leggetelo qui:
http://tranqui2.blogspot.com/2020/06/angela-vettese-una-bocciatura.html
Ci troviamo in un momento che richiede un atto di pragmatismo, siamo dinnanzi a fenomeni nuovi, registriamo una sete di accentramento di potere, controllo e visibilità bulimiche, senza freni. Credo sia un errore lasciare a tali figure e al loro uso spregiudicato dei dispositivi di comunicazione campo libero. La "becera delegittimazione" lamentata dal Cunsta, riferita alla "formazione e della ricerca universitaria: tanto virulenta quanto agitata da triti e inconsistenti luoghi comuni propri di quel dileggio della conoscenza e della competenza da tempo praticato da ampi settori della nostra classe politica come dell’opinione pubblica" è prassi riservata anche agli artisti, verso i quali alcune lobby di curatori (con istituzioni chiave della scena contemporanea) alimentano pregiudizi. C'è da svolgere un puntuale lavoro analitico su un linguaggio giornalistico di terminologia spostata, di rozze approssimazioni teoriche; linguaggio che omette e promuove, che manipola l'opinione pubblica blandendola con i più triti stereotipi.
Alcuni punti da sviluppare.
Terminologia spostata e approssimazioni teoriche: dal giornalismo d'arte alla curatela.
Le lobby occulte dell'arte e come condizionano la cultura italiana.
La nuova "arte di stato". Archivi, premi, webpage di advertising, Italian Council, la promozione istituzionale degli artisti: quali parametri di selezione?
Il caso Italian Area - Museo Senza Centro: chi "promuove" chi?